Il continuous improvement non è un gioco… o forse si?

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Come si fa a lanciare un programma di continuous improvement (CI) efficace che non vada nel “dimenticatoio” fagocitato dalle “emergenze” aziendali?

Strumenti  smart, coinvolgimento proattivo del team, qualche incentivo ed una buona gamification è la ricetta che a me ha dato i migliori risultati!

Ma è semplice o difficile ottenere questi “ingredienti”? Vediamo insieme!

 

 

GLI INGREDIENTI

Ho avuto l’onore ed il piacere di aver lanciato e seguito vari programmi di Continuous Improvement in varie aziende: nulla è mai ‘identicamente’ uguale, ma esistono delle buone practice che ne possono favorire il successo.

Avere un programma è fondamentale per non lasciare all’emergenza di una carenza qualitativa o di un affanno della capacità produttiva il momento per vedere come migliorare un processo.

Giocare di anticipo permette di avere meno stress sulle spalle e di agire anche a più ampio spettro cogliendo magari quei preziosi suggerimenti degli operativi che tanto danno in efficientamento quanto in morale delle persone coinvolte.

Ma come fare a mantenere vivo l’interesse ed evitare che dopo un eccellente lancio tutto finisca in pochi mesi con dei grafici non aggiornati in una bacheca di cui si sono perse le chiavi?

A poco varranno direttive che arrivano dall’alto, piani di incentivo o eccellenti modelli organizzativi se mancherà il coinvolgimento e la volontà (e volontarietà) delle persone di far parte di questo programma.

Ovviamente ci vuole uno “sponsor” apicale del programma (non necessariamente nell’accezione di chi ci mette solo i soldi) ma soprattutto è necessario un “arbitro” che spiegate le regole del “gioco” e approntati i necessari tools tecnici della Lean Manufacturing, organizzi le…. partite del gioco!

Le “partite del gioco” altro non sono che degli audit mensili da fare in ogni reparto/area aziendale che, diventa un team, una “squadra” che gioca per ottenere il più alto punteggio per battere le “rivali”, ossia gli altri reparti.

L’essere umano è da sempre affascinato dalla competizione giocosa o meno, sia perché lo gratifica per i risultati ottenuti!  E non vi immaginate quanto benessere diffuso si generi in azienda: tra il serio ed il faceto, se ne parla, si vive il programma.

Perché il “gioco” funzioni bene esso deve avere solide strutture di tecnica e di capacità organizzativa che non sono banalizzabili: se vuoi implementare questo “campionato” nella tua azienda, contattami o seguici su YourCOO, il nuovo vertical di YourGroup dei professionisti C-Level Operations!

 

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